BILAL Enki

BILAL, Enki

Nato a Belgrado il 7 ottobre 1951, nel 1961 si trasferisce con la famiglia a Parigi. Il debutto è del 1972, ma si afferma come illustratore e fumettista a metà dei Settanta, quando inizia a collaborare a MÉTAL HURLANT, la rivista che rinnova il modo di fare fumetti. Inizialmente è uno degli autori che si rifanno alla lezione di Moebius, ma si emancipa velocemente divenendo uno dei pochi emuli a rivaleggiare col maestro. Segue una lunga collaborazione con PILOTE, altra rivista leggendaria, per cui disegna varie storie scritte da Pierre Christin, come "La città che non esisteva", "Le falangi dell'Ordine Nero", "Battuta di caccia". Negli anni '80 realizza, testi e disegni, la storia che gli darà la notorietà, "La fiera degli immortali", primo volume di quella che verrà definita "la trilogia di Nikopol", che si conclude con "Freddo Equatore". Nel 1992 con "La donna trappola" ha ricevuto il premio dalla prestigiosa rivista letteraria Lire quale miglior libro dell'anno. Bilal vanta anche una nutrita attività come illustratore, con numerosi manifesti cinematografici, copertine di libri e copertine di dischi. Negli anni Novanta abbandona momentaneamente il fumetto per dedicarsi al cinema e ad altre attività. Come regista cinematografico ha diretto "Bunker Palace Hôtel" (Francia, 1989) e "Tykho Moon" (Francia, 1995). Nel 1998 è tornato al fumetto come autore completo con "Il sonno del mostro", che si concluderà in tre volumi. L'opera di Bilal effettua un brillante mix di fantascienza e mitologia: ambienti pieni di macchinari verosimili e futuribili, quasi spesso immersi in un degrado che è trasparente metafora di quello sociale. Spesso gelidi e (solo apparentemente) distaccati, i suoi personaggi sono complessi, "complicati", persi all'inseguimento di obiettivi noti solo a loro. Tra questi spiccano quelli femminili, spesso bellissimi e disperati, quasi sempre protagonisti paritari delle vicende.