Nato sulle pagine di «Linus» nel 1979, Bobo è ancora oggi la più fedele, umana, divertente, consapevole e impietosa rappresentazione dell'elettore di sinistra italiano. Nato come alter ego del proprio autore (che nel mondo di Bobo ricreerà un ritratto piuttosto fedele della propria famiglia), il personaggio approda sull'«Unità» e si impone all'attenzione dei lettori: perla prima volta la satira di sinistra punta sistematicamente la propria artiglieria contro gli elettori del Pci, contro le piccolezze di uomini non ancora pronti a mettere in pratica nella vita di ogni giorno gli ideali di libertà, uguaglianze, femminismo e progressismo che amano professare. Ed è proprio nella contraddizione tra vizi privati e pubbliche virtù che Bobo dà il meglio di sé, come dimostra questa corposa raccolta di oltre quarant'annidi storie. Un'antologia densa di splendide rarità, intervallata da pagine in cui Staino affida alla parola scritta il racconto di momenti cruciali della propria vita: la nascita di Bobo, la giornata epocale dei funerali di Berlinguere il suo addio all'«Unità».

Molti lettori hanno imparato ad amare i dialoghi che animano la pagina facebook "Vita con Lloyd", gli scambi illuminanti tra un frastornato Sir e il suo maggiordomo immaginario. Oggi, dopo il successo di "Vita con Lloyd", i due protagonisti tornano in una nuova veste, la naturale evoluzione di un esperimento narrativo che ha conquistato il cuore di un nutrito ed esigente pubblico di lettori. Simone Tempia ha dato vita a un romanzo in cui, attraverso un fitto scambio di lettere, telegrammi, telefonate e messaggi nella bottiglia, i suoi due personaggi trovano una voce più compiuta. Riuscirà Sir, costretto a un viaggio improvviso, a cavarsela senza avere al suo fianco l'insostituibile Lloyd?

Con i bambini c'è poco da fare: puoi impegnarti quanto vuoi, ma ci sarà sempre qualcosa che sfugge al tuo controllo di genitore. Se poi il controllo è particolarmente soft, il disastro è sempre dietro l'angolo. Tra fughe al pronto soccorso, traumi infantili di intensità variabile e notti insonni, Guy Delisle raccontala sua esperienza di papà a tempo pieno. Lui, disegnatore di professione e giocherellone nel dna, si ritrova a vestire gli improbabili panni del capo inflessibile Finalmente raccolti in un unico volume tutti i tre diari del cattivo papà, più un nuovo volume del tutto inedito. Un manuale di sopravvivenza per tutti gli uomini che avrebbero voluto prolungare all'infinito la propria gioventù, ma che la paternità ha - Fortunatamente! - costretto a darsi una svegliata. Un libro ironico e irriverente, capace di guardare all'infanzia con una dolcezza disarmante.

n questo saggio originale e letterario, Thierry Thomas, riconosciuto conoscitore della vita e delle opere di Hugo Pratt, rende omaggio all'artista. Oltre a raccontare l'uomo che ha avuto la fortuna di conoscere, indaga il genio del disegnatore e il suo stile così immediatamente riconoscibile. Per tutta la vita Hugo Pratt si battuto perché i fumetti - spesso considerati come un mezzo espressivo povero e indegno venissero riconosciuti come forma d'arte. Senza pretese ed evidenziando anzi come le proprie radici affondassero nella cultura popolare, Hugo Pratt si definì un romanziere che, invece di scrivere le sue storie, aveva deciso di disegnarle.

Il capitano e simbolo dell'Atalanta dei miracoli racconta la sua storia in un libro a fumetti dedicato ai piccoli lettori. Se c'è una squadra "di provincia" per la quale si può parlare più di fede che di tifo è l'Atalanta. E se c'è un giocatore-simbolo di questa squadra che continua a stupire e che sta disputando per la prima volta nella sua storia la Champions League si tratta del capitano, Alejandro Gomez, per tutti "il Papu". Che nel suo primo libro racconta a tutti i suoi piccoli fan storie e curiosità della sua vita: l'infanzia in Argentina, i primi calci al pallone, l'alchimia che rende una squadra davvero speciale, le difficoltà di affermarsi dall'alto del suo 1.65 di statura.

Il 2017 segnerà il cinquantenario del più grande antieroe del fumetto mondiale e Bologna ha deciso di rendergli omaggio con una mostra di grandissimo rilievo. Dal 3 novembre 2016 al 19 marzo 2017, Palazzo Pepoli ospiterà una sconfinata collezione di opere di Pratt, incluse le leggendarie 164 tavole originali di Una ballata del mare salato, la storia nella quale Corto Maltese fece la sua prima apparizione nel lontano 1967, anticipando e incarnando lo spirito ribelle e anticonformista della generazione del '68. Il catalogo della mostra raccoglierà i materiali più interessanti ed emblematici della produzione prattiana. Un acquisto obbligato per i tanti lettori di Corto.

In una delle avventure più amate di Corto Maltese, Favola di Venezia, il marinaio viene spinto dal misterioso Baron Corvo a ricercare un magico smeraldo. Parte così una caccia al tesoro che oggi, a quarant'anni di distanza dalla pubblicazione di quella storia, un gigante della fotografia ha deciso di ripercorrere, facendosi guidare da due cultori dell'opera di Pratt: il fotografo Marco D'Anna e lo scrittore Marco Steiner. La fresca immediatezza del segno di Pratt si lega all'intensa riflessività degli scatti di Berengo Gardin, mentre D'Anna e Steiner guidano l'obiettivo del fotografo nei luoghi alle radici della leggenda di Corto. Un libro d'immagini come perle, legate da un leggero filo di parole.

Il popolo dei Dene vive in Canada, nella valle attorno al fiume Mackenzie River, da tempo immemorabile. Per generazioni questi nativi americani hanno goduto dei frutti di quella terra, per questo non si sentono padroni di quella terra, ma suoi figli. Non la pensano così le tante aziende che da anni ormai colonizzano il Canada nord-occidentale, per scavare miniere, pozzi petroliferi e impianti di estrazione del gas. Per queste multinazionali la natura è un bancomat e il paesaggio un cestino in cui buttare tutto quello che non ci serve più. Il loro arrivo ha completamente stravolto il profilo di queste terre e minato alle fondamentalo spirito dei loro abitanti. In questo affascinante reportage, Joe Sacco racconta gli effetti disastrosi dello sfruttamento di questi territori e la scientifica rimozione della loro cultura (profondamente legata alla tradizione dei nativi americani), ben rappresentati dalla triste vicenda dei Dene: gente dei boschi finita a vivere nei compound sorti attorno a miniere raffinerie. Un'inchiesta coraggiosa e corale, nella quale Joe Sacco sfoggia tutta la sua abilità di disegnatore e dimostra nei confronti degli intervistati l'attenzione e l'empatia di un vero maestro del giornalismo.