Data di uscita:
31/10/2007
STIGMA
di Kazuya Minekura
14,8x21, B, 170 pp, col.
Kazuya Minekura ha raggiunto la fama con un'opera che in tutto il mondo ha ottenuto uno straordinario successo: Saiyuki. Frazionata in più serie (Gensomaden Saiyuki, Saiyuki Relod e Saiyuki Gaiden), la storia a fumetti è ispirata al un grande classico della letteratura cinese di Wu Cheng'en (noto in Italia col titolo di Viaggio verso Ovest o de Lo Scimmiotto) ed è stata trasposta in una serie animata, più volte trasmessa in Italia dall'emittente MTV e recentemente integrata da un seguito già di grande successo in Giappone.
Della misteriosa autrice, della quale è noto lo pseudonimo ma è tenuta ben segreta la vera identità, è giunge finalmente in Italia un'opera che, nello straordinario universo giapponese del manga, possiede la rara e prestigiosa caratteristica d'essere stata concepita e realizzata interamente a colori. Protagonista è un uomo senza nome, che vaga per un mondo silenzioso e grigio dopo essersi risvegliato in un posto che non conosce, con una borsa piena di denaro ma privo di memoria. Premessa, questa, sufficiente a lasciar percepire la vena critica di Minekura Sensei: la Maestra colloca il suo protagonista sulla terra straziata da una catastrofe atomica, che non gli lasciato altro che tanti inutili quattrini, tanta solitudine e nemmeno una briciola di coscienza della propria identità, a significare che tutto potrebbe ripetersi da un momento all'altro. Nemmeno la vista di un cielo azzurro o il piacere del canto degli uccelli allietano le giornate del tetro protagonista di Stigma: nella densa foschia, nessun battito d'ala, perché nemmeno un uccello è sopravvissuto, e con l'azzurro del cielo e con gli uccelli se n'è andata quella grande possibilità - che tanto spesso, per distrazione, l'uomo si nega - di gioire per le piccole cose.
Tutto il volume è permeato da una vischiosa malinconia, da un senso di ineluttabilità che non trova sollievo nemmeno quando nella vita dell'uomo irrompe un ragazzino che gl'impone il nome di Stork e che gli rivela d'essere in viaggio alla ricerca proprio di quel cielo e di quegli uccelli. Così, seguendo un sogno, i due si mettono in cammino senza una vera meta concreta se non, forse, lo struggente epilogo e i ricordi di Stork. Irraggiungibili, finché un uomo tatuato prende a perseguitarli. Il fregio della farfalla sulla sua pelle desta in Stork una sgradevole sensazione di dejà vu. Intenso, bellissimo, consigliato a chiunque cerchi la profondità di una lettura breve ma impegnata, e assolutamente da non perdere per i veri fan di Kazuya Minekura.
Coniglio Editore
di Kazuya Minekura
14,8x21, B, 170 pp, col.
Kazuya Minekura ha raggiunto la fama con un'opera che in tutto il mondo ha ottenuto uno straordinario successo: Saiyuki. Frazionata in più serie (Gensomaden Saiyuki, Saiyuki Relod e Saiyuki Gaiden), la storia a fumetti è ispirata al un grande classico della letteratura cinese di Wu Cheng'en (noto in Italia col titolo di Viaggio verso Ovest o de Lo Scimmiotto) ed è stata trasposta in una serie animata, più volte trasmessa in Italia dall'emittente MTV e recentemente integrata da un seguito già di grande successo in Giappone.
Della misteriosa autrice, della quale è noto lo pseudonimo ma è tenuta ben segreta la vera identità, è giunge finalmente in Italia un'opera che, nello straordinario universo giapponese del manga, possiede la rara e prestigiosa caratteristica d'essere stata concepita e realizzata interamente a colori. Protagonista è un uomo senza nome, che vaga per un mondo silenzioso e grigio dopo essersi risvegliato in un posto che non conosce, con una borsa piena di denaro ma privo di memoria. Premessa, questa, sufficiente a lasciar percepire la vena critica di Minekura Sensei: la Maestra colloca il suo protagonista sulla terra straziata da una catastrofe atomica, che non gli lasciato altro che tanti inutili quattrini, tanta solitudine e nemmeno una briciola di coscienza della propria identità, a significare che tutto potrebbe ripetersi da un momento all'altro. Nemmeno la vista di un cielo azzurro o il piacere del canto degli uccelli allietano le giornate del tetro protagonista di Stigma: nella densa foschia, nessun battito d'ala, perché nemmeno un uccello è sopravvissuto, e con l'azzurro del cielo e con gli uccelli se n'è andata quella grande possibilità - che tanto spesso, per distrazione, l'uomo si nega - di gioire per le piccole cose.
Tutto il volume è permeato da una vischiosa malinconia, da un senso di ineluttabilità che non trova sollievo nemmeno quando nella vita dell'uomo irrompe un ragazzino che gl'impone il nome di Stork e che gli rivela d'essere in viaggio alla ricerca proprio di quel cielo e di quegli uccelli. Così, seguendo un sogno, i due si mettono in cammino senza una vera meta concreta se non, forse, lo struggente epilogo e i ricordi di Stork. Irraggiungibili, finché un uomo tatuato prende a perseguitarli. Il fregio della farfalla sulla sua pelle desta in Stork una sgradevole sensazione di dejà vu. Intenso, bellissimo, consigliato a chiunque cerchi la profondità di una lettura breve ma impegnata, e assolutamente da non perdere per i veri fan di Kazuya Minekura.
Coniglio Editore
Disegnatore |
MINEKURA Kazuya |