Paco Roca ci ha regalato un capolavoro di delicatezza e umanità dipingendo la malattia dell'alzheimer e rendendo la storia di Emilio immortale
Emilio, un anziano direttore di banca affetto dal morbo di Alzheimer, è ricoverato dalla sua famiglia in una residenza per la terza età. In questo ambiente, egli apprende come convivere con i suoi nuovi compagni e con gli infermieri che li accudiscono, cercando di non sprofondare in una morbosa routine quotidiana.
La lotta contro la malattia è sorretta dalla volontà di mantenere la sua memoria e di evitare di essere portato all'ultimo piano, quello del non ritorno. La mancanza di memoria – dai ricordi alle cose più semplici, come il saper mangiare o il vestirsi – la mancanza di contatto con la realtà, il disagio dei famigliari e dei pazienti nei confronti della malattia, sono descritti con un misto di umorismo e commozione.
Rughe sul sito dell'Associazione italiana malati di alzheimer
Premi:
- Miglior fumetto spagnolo per il Diaro de Avisos di Tenerife, lo storico premio spagnolo dedicato ai fumetti.
- Miglior opera e Miglior sceneggiatura al Salone internazionale del fumetto di Barcellona.
- Miglior opera lunga per il Gran Giunigi di Lucca Comics and Games 2008.
- Premio nazionale di Spagna al Miglior fumetto 2008
Recensioni stampa:
- «Rughe racconta con precisione la battaglia contro la vecchiaia. Una battaglia senza armi, non esente da lacrime e pene.» Ives-Marie Labbé, critico letterario di Le Monde
- «Paco Roca tratta il morbo di Alzheimer con un misto di umorismo e commozione.» El Mundo
- «Ti disarma dalle prime pagine, aggrapandoti a una spirale di oblio, dalla quale è poi impossibile staccarsi». Álvaro Pons, El Pais
- «Paco Roca porta avanti il suo racconto con una grazia particolare, un affettuoso umorismo: la sua comunità di malati di Alzheimer, o più semplicemente di vecchiaia, ci è del tutto familiare». Luca Raffaelli, La Repubblica
- «L'autore spagnolo racconta 'dal di dentro' le complesse e dolorose dinamiche che la malattia scatena. E lo racconta con un tono rispettoso e denso di pietas, con uno stile grafico asciutto e con un uso sapiente del colore... una storia che è popolata da personaggi tratteggiati con ironica leggerezza.» Renato Pallavicini, L'Unità
Emilio, un anziano direttore di banca affetto dal morbo di Alzheimer, è ricoverato dalla sua famiglia in una residenza per la terza età. In questo ambiente, egli apprende come convivere con i suoi nuovi compagni e con gli infermieri che li accudiscono, cercando di non sprofondare in una morbosa routine quotidiana.
La lotta contro la malattia è sorretta dalla volontà di mantenere la sua memoria e di evitare di essere portato all'ultimo piano, quello del non ritorno. La mancanza di memoria – dai ricordi alle cose più semplici, come il saper mangiare o il vestirsi – la mancanza di contatto con la realtà, il disagio dei famigliari e dei pazienti nei confronti della malattia, sono descritti con un misto di umorismo e commozione.
Rughe sul sito dell'Associazione italiana malati di alzheimer
Premi:
- Miglior fumetto spagnolo per il Diaro de Avisos di Tenerife, lo storico premio spagnolo dedicato ai fumetti.
- Miglior opera e Miglior sceneggiatura al Salone internazionale del fumetto di Barcellona.
- Miglior opera lunga per il Gran Giunigi di Lucca Comics and Games 2008.
- Premio nazionale di Spagna al Miglior fumetto 2008
Recensioni stampa:
- «Rughe racconta con precisione la battaglia contro la vecchiaia. Una battaglia senza armi, non esente da lacrime e pene.» Ives-Marie Labbé, critico letterario di Le Monde
- «Paco Roca tratta il morbo di Alzheimer con un misto di umorismo e commozione.» El Mundo
- «Ti disarma dalle prime pagine, aggrapandoti a una spirale di oblio, dalla quale è poi impossibile staccarsi». Álvaro Pons, El Pais
- «Paco Roca porta avanti il suo racconto con una grazia particolare, un affettuoso umorismo: la sua comunità di malati di Alzheimer, o più semplicemente di vecchiaia, ci è del tutto familiare». Luca Raffaelli, La Repubblica
- «L'autore spagnolo racconta 'dal di dentro' le complesse e dolorose dinamiche che la malattia scatena. E lo racconta con un tono rispettoso e denso di pietas, con uno stile grafico asciutto e con un uso sapiente del colore... una storia che è popolata da personaggi tratteggiati con ironica leggerezza.» Renato Pallavicini, L'Unità